
Il concept del disco muove da una visione ironicamente apocalittica e messianica, dove la gioia per la possibile morte di questo mondo rappresenta il motore che porterà un altro mondo a nascere.
Qui i corpi e le identità saranno liberati dai vincoli del senso comune, un nuovo rapporto con la natura sarà possibile, il capitalismo non sarà neanche un ricordo. Le canzoni dell’album stanno tra questi due mondi, ciò che è stato e ciò che potrebbe essere: nel punto medio dell’inevitabile violenza che traghetterà da una sponda all’altra. Una ferocia liberatoria, una danza felice e ridente sulle macerie dei racconti oscuri di questo presente invivibile.